Red Dead Redemption II. E’ arrivato il momento

Non sono solito comprare i giochi al prezzo d’uscita ma per Rockstar Games ho sempre fatto un’eccezione ed infatti un paio di giorni dopo il Day One (come avete visto su Instagram) mi è arrivato a casa il titolo di oggi: Red Dead Redemption II. Un action-adventure ambientato nel vecchio Far West.

Questo capitolo è un prequel che narra la storia della banda di Van Der Linde e di un personaggio in particolare: Arthur Morgan.
Arthur è un membro storico della gang di Dutch e lo ritroviamo durante una fuga in montagna a seguito di una rapina finita male a Blackwater. Per non rovinare l’esperienza, credo di potermi fermare qui con la trama.

Il gioco è forse tra i migliori che abbia mai giocato (e posso vantare una discreta conoscenza videoludica) ma voglio spiegare perché, nonostante dubiti di riuscire nel mio intento.

La mappa non è soltanto grande e vasta, non solo offre ambienti molto diversificati tra loro ma è viva e piena di cose da fare (oltre agli eventi casuali) ci sono moltissimi segreti. La raccolta delle piante e la caccia svolgono un ruolo molto importante in quanto è possibile creare moltissimi oggetti. Le pelli delle prede sono suddivise in varia qualità e, come nel capitolo precedente, esistono degli animali leggendari.
Le armi sono tra loro molto diverse e necessitano il proseguo della storia per sbloccarle, sono divise in categorie (pistole, fucili, corpo a corpo e lanciabili) e possono essere personalizzate, esteticamente e non.

Tutto è ampio, vario e perfettamente realizzato. Il titolo è privo di bug? Ovviamente no ma sono abbastanza rari e divengono insignificanti alla maestosità generale del resto. La libertà d’azione è elevatissima (meno nella storia), essendo generalmente disponibili diversi approcci ad ogni situazione.
Degno del selvaggio West, Arthur può essere un cowboy buono oppure diventare uno spietato fuorilegge, tutto registrato dal sistema dell’onore. Questo sistema consiste in una barra variabile in base alle nostre azioni (le buone azioni la aumenteranno mentre i crimini la faranno calare). Il riempimento, in positivo o in negativo, della stessa fornirà diversi vantaggi e modificheranno le reazioni degli NPC (oltre a precludere l’accesso ad alcune missioni).
Come avveniva in GTA: San Andreas, l’aspetto di Morgan può variare, è possibile farlo dimagrire oppure, mangiando moltissimo, ingrassare. La personalizzazione estetica è piuttosto vasta, con vestiti personalizzabili, acconciature e tagli di barba.

https://www.reddit.com/r/reddeadredemption/comments/a0dtc0/fat_arthur_is_best_arthur/ dall’utente reddit Dankey-Kang-Jr

Particolare importanza ha il cavallo, che non si riduce a mero mezzo di trasporto (come nel capitolo precedente) ma diventa un compagno ed alleato (oltre che deposito di armi), con cui è possibile aumentare il legame.

I personaggi del gioco, in special modo la banda di Dutch, sono unici e addirittura bizzarri (come Dutch con la sua particolare ma leale filosofia). I caratteri secondari riescono a raggiungere livelli di perversione e malattia unici, in totale spirito Rockstar Games.

Menzione onorevole per le musiche, che riescono a fare da perfetto contorno alle lunghe corse in cavallo e ai climax dell’azione.

Non mi pronuncio sulla componente online in quanto si trova ancora in fase di beta e, proprio come successe con GTA Online, potrà solo migliorare col tempo.

Concludendo. Red Dead Redemption II non è soltanto un gioco da completare e buttare via, è un titolo che ha segnato il mondo videoludico in maniera insanabile, alzando l’asta della qualità a livelli imparagonabili.

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